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CES 2019: VR MEDIA, nata al Laboratorio PERCRO dell’Istituto TeCIP della Scuola Sant’Anna, tra le startup che portano l’innovazione italiana a Las Vegas. La realtà virtuale per l’assistenza industriale

Data pubblicazione: 11.01.2019
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Spinoff italiane alla ribalta internazionale: 44 startup selezionate per rappresentare il meglio dell’innovazione italiana a CES 2019, la più grande fiera mondiale in programma a Las Vegas dall’ 8 all’11 gennaio 2019. Tra queste VR media S.r.l., una società spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna, nata come costola del Laboratorio PERCRO dell’Istituto TeCIP di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione della Scuola Superiore Sant'Anna, che sviluppa prodotti e servizi per realtà virtuale e realtà aumentata per le aziende con l’obiettivo di portare i vantaggi della realtà aumentata nel complesso sistema dell’assistenza industriale.

Dal robot postino ai sistemi di intelligenza artificiale per aumentare la sicurezza dei ciclisti, dallo skateboard elettrico pieghevole al bracciale anti multe per i motociclisti, all’elmetto intelligente sviluppato con tecniche di realtà virtuale e realtà aumentata per aiutare i lavoratori di ambienti industriali nello svolgimento delle loro mansioni: sono alcuni dei progetti innovativi italiani in mostra a CES 2019, la fiera tecnologica dell’elettronica di consumo, il più importante evento mondiale sull’hitech, l’occasione in cui l’Italia espone le imprese “made in Italy” più innovative.

Fiore all’occhiello dell’azienda VR MEDIA, a CES 2019 viene presentato Kiber, un elmetto intelligente che si aggiunge, senza sostituire, al casco di sicurezza dell’operatore di ambienti industriali dotandolo di microfono, telecamere e visore orientabili, cuffie a controllo di rumore, connettività wireless, sensori termici e batterie indipendenti. Si tratta di un innovativo sistema indossabile per la realtà aumentata e per la teleassistenza in ambienti industriali.

Kiber abilita una vera e propria modalità bidirezionale di lavoro, consentendo all’operatore non solo di comunicare con un collega in remoto, ma di mostrargli anche quello che vede.  Il sistema è certificato ATEX, ovvero adatto ad essere utilizzato anche in ambienti pericolosi in presenza di gas, petrolio, polveri sottili etc., e aiuta a superare le barriere linguistiche affinché la precisione delle indicazioni, da parte di chi risponde in remoto, risulti molto elevata. L’operatore sul campo può, a sua volta, dare e ottenere diversi tipi di informazione in tempo reale direttamente dalla macchina come foto, documenti o codici utilizzando le mani ed il visore posto sullo Kiber.